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A Roma, nella sala Simonetta Tosi della Casa Internazionale delle donne, vado a parlare del 50E50. Sarà il primo di due bagni di disparità coi fiocchi. La prima volta, almeno, ero prevista sul programma. 58
La prima volta alla Casa c’era anche una Simonetta con la quale condivido cose e pensieri. 50E50, ancora. Su tutto, una: le risate che ci siamo fatte un giorno ormai lontano, quando le dissi sottovoce, un po’ stufa di tante parole e parole e parole su differenza sessuale e madri simboliche e dintorni: Simonè, ci stai a cofondare con me l’ordine della commare simbolica? Risate a non finire. Chiariamo, per le nordiche: dalle mie parti la commare con due emme è cosa precisa, non è sinonimo di comare, ha a molto a che fare con la madre.
Torno a Simonetta, a me e a quella prima volta lì nella Sala Simonetta Tosi, dove parlo seduta a sinistra nel tavolo delle oratrici, a destra per chi guarda il tavolo. Parlo e dalla sala colgo cenni. Parlo e due son le cose: o sono una schifezza come oratrice o chi mi sta a sentire ha già il suo bignami pronto nella testa, quanto basta, come nelle ricette giuste. Perché una che ha compreso tutto si alza e nel suo sproloquio fiero e battagliero dice di essere d’accordo con l’Udi che finalmente è tornata sulla scena per lottare con altre e per battersi contro la discriminazione delle donne e per chiedere ai Partiti il 50% in Parlamento! Guardo Simonetta, sospiro. Quando il giro delle repliche mi riconsegna la palla, la donna battagliera è andata via, nonostante tutto provo a dire quanto e come in quelle sue poche parole ci stavano almeno tre errori grossi come una casa. Forse più grandi della stessa Casa.
A proposito di Casa Internazionale, scrivo altro e sottoscrivo assumendo senza tema la responsabilità politica di ciò che affermo. Ho già scritto che la Sede nazionale dell’Udi nel 2006 decide di andare a una Campagna da sola per poter chiamare a raccolta tutte e tutti. Ecco, prima di arrivare a quella decisione, la Sede passerà per qualcosa che non saprei dire, una cosa a metà strada tra le forche caudine e un vero e proprio calvario di parole e opere e omissioni. Nei primi incontri con la Casa (mi rendo conto che prende a evocare un film che non ho visto, ma di cui so abbastanza per non avere voglia di vederlo) dopo parole e parole e parole, le proposte che arrivano dalle varie abitanti possono essere sintetizzate così: l’appello ai partiti. Pardon, appelloaipartitidisinistra. Tutto attaccato. Credo sia ancora tutto sul web. Basta cercare: Laboratorio 50&50. Che cosa orrenda, quella & commerciale, già detto. Per le parole e i comportamenti di quel Laboratorio, per quel contenitore che si rianima puntuale a ogni tornata elettorale come prodotto di un qualche dottor Frankestein con applicati gli elettrodi nei posti giusti, usare la parola orrendo forse è troppo. Diciamo cosa opportunista, fiancheggiatrice, infarcita di richieste e in eterna attesa di concessioni. Soprattutto, cosa di parte. 59
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NOTE
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La seconda volta manderanno un invito a partecipare. E noi si va, certo che si va, si parla del nostro 50E50. E che ci possiamo fare, si fa così, in certi ambienti. Della seconda volta dirò poi, ha a che fare sempre col de Udi, sine Udi di Laura Piretti, quella frase in latino mi è rimasta dentro. Per quanto riguarda questa prima volta, invece, vedere mail Sede 20.07_casa internazionale e allegato nella cartella cronologico sede 2007 [05]. Ricordo una foto, se la ritrovo sarà tra le varie mac [06].
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Stavo per scrivere partigiana. La parola partigiana, anche se entrata nel linguaggio comune in senso lato, a me continua a fare un certo effetto. Partigiana no, non la voglio usare. Su questo essere di parte, è giunto il momento di mandare lo sguardo alla Cisterna. Un mio scritto viene inoltrato dalla Sede con mail del 27 giugno 2007 che ha per oggetto: ho trovato la mia fonte di umorismo (da io dico io, carla lonzi, 1977). Erano le parole con cui si apriva non sta accadendo per caso, pubblicata sul sito a fine giugno 2007 e ripubblicata con immagini nel 2009, con questa premessa: anche allora risultò alquanto indigesto. Una dose poco alla volta, a partire dal 6 novembre. Con qualche chiosa. Milena Carone – 6 novembre 2009”. Per la versione integrale vedere in cronologico sede 2007 [05] alla data 27.06 con nota mac 2010.
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